Vai al contenuto

Moninga alla Fondazione Pediatrica di Kimbondo

Nel mese di giugno due ragazzi di Moninga sono stati alla Fondazione Pediatrica di Kimbondo per consegnare quanto raccolto durante il Nel mese di giugno due ragazzi di Moninga, Gloria e Matteo, sono stati alla Fondazione Pediatrica di Kimbondo per consegnare quanto raccolto durante il Moninga Open Air Festival 2016.
Le due settimane trascorse alla Pediatria sono scivolate via molto velocemente tra i sorrisi dei bambini. La Fondazione Pediatrica di Kimbondo che Moninga si impegna a sostenere, si trova nella periferia di Kinshasa, la capitale della Repubblica Democratica del Congo ed è costituita da alcuni piccoli ambulatori che offrono servizi gratuiti alla popolazione locale e dall’orfanotrofio, dove vivono circa 800 bambini di tutte le età.
L’orfanotrofio è diviso in strutture diverse, a seconda delle età dei bambini: in totale sono 8 case.
Ecco cosa ci ha raccontato Gloria della sua esperienza a Kimbondo: ”L’esperienza a Kimbondo è stata davvero importante per noi: ci siamo sentiti subito parte di una grande famiglia dove ognuno può contribuire anche con piccoli gesti a migliorare la giornata e la qualità di vita degli altri. Alla pediatria vivono bambini abbandonati dalle proprie famiglie per ragioni differenti e spesso molto lontane dalla nostra concezione occidentale. A volte, le famiglie sono costrette ad abbandonare i bebè perché non possono assicurare loro un pasto al giorno. Ogni bambino ha la propria storia, spesso dolorosa, ma non c’è nessuno che non sorrida e non corra incontro alla vista di un mundele (persona dalla pelle bianca).”
Matteo ci ha spiegato come passavano le loro giornate insieme ai bimbi: “Noi ci siamo dedicati soprattutto a due case: la Neonatologia, che ospita 112 bambini da 0 a 5 anni e il Foyet che, invece, ospita 56 bambini dai 5 ai 9 anni circa. I bebè della Neonatologia hanno bisogno di essere coccolati e accuditi, proprio come ogni bambino appena nato: è importante dare loro i biberon o cambiare i ciripà. I bambini un po’ più grandicelli che imparano a camminare, invece, si aggrappano alla tua mano per muovere i loro primi passi. È importante dedicare loro tempo e affetto perché prendono sicurezza e, piano piano, si rendono autonomi. I bambini di Kimbondo sono davvero speciali: ti si aggrappano addosso, vogliono giocare e scoprire cose nuove.”